gli alberi si ricoprono d'argento
e sui comignoli volano i vampiri.
Guarda: le arpie del cielo profondo batton le ali,
ridono ed osservano.
Sul morto villaggio sotto la luna
mai ha brillato il sole al tramonto:
è emerso dal buio di ere perdute,
là dove scorrono fiumi di follìa lungo abissi di sogno senza fondo.
Un vento gelido striscia fra i covoni
sui campi splendenti di pallida luce
e s'aggroviglia attorno alle lapidi nel cimitero
dove i ghoul ricercano l'orrida preda per la loro fame.
Neppure il soffio degli strani Dèi del mutamento
giunti al passato a reclamare ciò che gli appartenne
può rendere quest'ora meno immota: una forza spettrale copre tutto,
diffonde il sonno dal suo seggio antico e libera l'ignoto senza fine.
Si estendono di nuovo la valle e la pianura
che videro lune scordate ormai da tempo,
ebbri danzano i mostri sotto i fiochi raggi,
sorgendo dalle fauci del sepolcro per scuotere il mondo col terrore.
Le cose che il mattino aspro rivela,
l'orrore e la miseria di campi desolati irti di sassi
si aggiungeranno un giorno a tutto il resto
tramando con le ombre maledette.
S'alzi pure nel buio il gemito dei lemuri,
guglie rose di lebbra giungan fino al cielo...non cambia nulla:
chè l'antico e il nuovo insieme son ravvolti nelle pieghe del costume destino, morte e orrore.
I Segugi del Tempo sono pronti le carni d'entrambi a dilaniare.
(traduzione di Annalisa Cameli)
The steeples are white in the wild moonlight,
And the trees have a silver glare;
Past the chimneys high see the vampires fly,
And the harpies of upper air,
That flutter and laugh and stare.
For the village dead to the moon outspread
Never shone in the sunset's gleam,
But grew out of the deep that the dead years keep
Where the rivers of madness stream
Down the gulfs to a pit of dream.
A chill wind blows through the rows of sheaves
In the meadows that shimmer pale,
And comes to twine where the headstones shine
And the ghouls of the churchyard wail
For harvests that fly and fail.
Not a breath of the strange grey gods of change
That tore from the past its own
Can quicken this hour, when a spectral power
Spreads sleep o'er the cosmic throne,
And looses the vast unknown.
So here again stretch the vale and plain
That moons long-forgotten saw,
And the dead leap gay in the pallid ray,
Sprung out of the tomb's black maw
To shake all the world with awe.
And all that the morn shall greet forlorn,
The ugliness and the pest
Of rows where thick rise the stones and brick,
Shall some day be with the rest,
And brood with the shades unblest.
Then wild in the dark let the lemurs bark,
And the leprous spires ascend;
For new and old alike in the fold
Of horror and death are penned,
For the hounds of Time to rend.
H.P. Lovecraft
1 commento:
Complimenti. E' sempre bello leggere qualcosa di Lovecraft, ancor di più se tradotto con passione.
Andrea
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