martedì 28 novembre 2006

Monografie Musicali // Banco del Mutuo Soccorso

a cura di Randolph Carter

PREMESSA AL BANCO


E' quanto mai imbarazzante l'idea di confrontarsi con la storia di una band che esordì sul finire degli anni sessanta, quando chi scrive a quell'epoca non era nenche nei programmi dei propri genitori. Cos'è che spinge oggi alcuni giovani a studiare e a godere di produzioni artistiche "fuori moda" o dimenticate. Per quanto riguarda il sottoscritto la risposta è lapalissiana: la produzione degli anni ottanta si allontana decisamente dal mio ideale di produzione artistica finalizzata all'appagamento del senso estetico e si addentra in logiche di produzione industriale finalizzate all'innalzamento progressivo dei grattacieli di proprietà delle multinazionali discografiche. A questo punto l'omaggio al gruppo che meglio di qualunque altro in Italia ha rappresentato la vetta artistica del "Rock" (progressivo) era d'obbligo ed ecco spiegata la monografia relativa. Naturalmente tutto è relativo (tranne che per i critici musicali) e qualcuno dei lettori di questa rivista starà pensando a decine di altri gruppi ugualmente meritevoli di fregiarsi del titolo di miglior gruppo dei '70, bè è caldamente invitato, intanto a discuterne con tutti all'interno del blog, e se ciò ancora non lo soddisfa può benissimo inviarci una sua produzione in merito (e chissà che non la inseriremo in rete). Ho scelto di pubblicare "la storia" ufficiale del BMS che potete trovare tra l'altro nel loro sito ufficiale perchè mi sembrava sufficentemente onesta e contemporaneamente esaustiva, il che rende superfluo qualunque tentativo più o meno riuscito del sottoscritto. La tecnica di "rubare" qua e la nella rete non vi sembri scorretta poichè è un preciso proponimento della redazione di Nemesis, che vede nella condivisione delle "risorse" uno dei più alti pregi che Internet offre ai propri utenti e quindi "fautori", così se doveste trovare qualcosa di vostro interesse e utilità tra le nostre rubriche..bè appropriatevene pure. L'unico diritto d'autore che riconosciamo è quello delle opere musicali che al contrario vanno salvaguardate e tutelate (intendiamoci: non i diritti delle case discografiche!!).



LA STORIA UFFICIALE
  • GLI INIZI (1969-70) Tutto ha inizio nel 1968 quando Vittorio Nocenzi, procuratosi un'audizione presso la RCA, deve allestire in tutta fretta una formazione per presentare alcune sue composizioni ai discografici della suddetta etichetta. L'audizione avrà esito positivo. Accanto a Nocenzi ci sono il fratello Gianni al pianoforte, Franco Coletta alla chitarra, Fabrizio Falco al basso e Mario Achilli alla batteria. Successivamente il Banco del Mutuo Soccorso realizza tre brani che vengono inclusi in 'Sound 70', una compilation (pubblicata solo su nastro) che presenta nuove formazioni e che permette alla band di incidere "Vedo il telefono"/"La mia libertà"/"Padre Francesco". Oltre a Vittorio, Gianni Nocenzi e Fabrizio Falco, troviamo ora Claudio Falco alla chitarra e Franco Pontecorvi alla batteria. Con questo stesso line-up vengono registrati altri brani che rimarranno a lungo inediti per poi venir pubblicati in "Donna Plautilla" nel 1989.
  • LA SVOLTA (1971) La svolta avviene nel 1971 quando al II° Festival Pop di Caracalla a Roma, i fratelli Nocenzi incontrano il chitarrista dei Fiori di campo Marcello Todaro, Francesco Di Giacomo (voce), Renato D'Angelo (basso) e Pierluigi Calderoni (batteria delle Esperienze) e decidono di unire le forze. Si passa così dalle canzoni del primo periodo,fortemente influenzate dal beat, a composizioni lunghe e complesse, che riflettono il grande amore per la musica classica dei fratelli Nocenzi. E' per merito di Sandro Colombini e Franco Mamone che il gruppo riesce a firmare un contratto con la Ricordi Dischi, che permetterà al Banco di pubblicare i suoi primi tre lavori, album destinati a passare alla storia del nascente pop italiano, e che verranno apprezzati, non poco, anche all'estero.
  • IL SUCCESSO IL PRIMO ALBUM "B.M.S." (1972) Siamo agli inizi del 1972 la Ricordi pubblica "Banco del Mutuo Soccorso", un disco destinato a diventare una pietra miliare nella nascente scena italiana. L'album contiene brani di grande impatto e notevole lirismo; i testi di Francesco Di Giacomo si sposano alla perfezione con le composizioni di Vittorio Nocenzi. "R.I.P.", "Il Giardino del Mago" e "Metamorfosi" sono brani di struggente bellezza, che rimarranno impressi nella mente degli appassionati, dei fan del gruppo, per la loro grande poesia, per la loro alternanza di umori, di sfumature, di momenti di pieno strumentale a cui fanno seguito frasi appena sussurrate. E' un'opera prima incredibilmente matura, che la dice lunga su quello che sarà il percorso artistico futuro della formazione. Di grande impatto è anche l'artwork, con una copertina a forma di salvadanaio, ed una fessura (quella utilizzata per introdurre il denaro) da cui può essere estratta una striscia di cartoncino su cui sono stampate le foto dei componenti del gruppo.
  • DARWIN! (1972) A pochi mesi di distanza dal disco d'esordio il Banco è di nuovo al lavoro per realizzare "Darwin !", un album concept, basato cioè su un tema unico, quello dell'evoluzione dell'uomo teorizzata da Charles Darwin. La nuova avventura del gruppo dei fratelli Nocenzi e di F.Di Giacomo reca con sé altre composizioni che lasceranno il segno. "La danza dei grandi rettili", "La conquista della posizione eretta" e "750000 anni fa... l'amore?" sono affreschi dalle mille sfumature in cui la band esprime in modo efficace il caos primordiale e l'apparizione dell'uomo, un essere dotato di coscienza e di sentimenti, l'uomo con il suo bisogno d'amore, ancora molto animale nell'aspetto ma già avviato a diventare l'essere più evoluto del pianeta. L'anno successivo vede il primo avvicendamento nelle file del Banco, il chitarrista Marcello Todaro viene sostituito da Rodolfo Maltese(proveniente dagli Homo Sapiens), che partecipa alle sessioni di registrazione di "Io sono nato libero", ma viene accreditato solo come ospite. In realtà fa già parte del gruppo e ne diventerà, di lì a poco, una colonna portante.
  • IO SONO NATO LIBERO (1973) Il terzo album del Banco contiene ancora una volta brani di altissimo livello, in cui la poesia e l'impegno dei testi scritti da Di Giacomo trovano il loro degno completamento nelle notevoli composizioni di Vittorio e Gianni Nocenzi (che firma la pregevole "La città sottile"). Il nuovo lavoro contiene solo cinque brani, di cui due ("Non mi rompete" - "Traccia II") destinati ad entrare nella storia della formazione, ma non sono certo da meno i rimanenti brani "Canto nomade per un prigioniero politico", il già citato brano di Gianni Nocenzi e "Dopo... niente è più lo stesso".
  • L’ESTERO (1974) Dopo tre album il Banco è senza contratto, ma è ormai una realtà e non solo a livello nazionale. Si parla di un interessamento da parte della Warner Bros. Alla fine il gruppo viene messo sotto contratto da Greg Lake e Keith Emerson per la Manticore Ltd, etichetta che ha già in scuderia la P.F.M. e che è disposta ad investire sui promettenti gruppi italiani.
  • BANCO (1975) Nel 1975 esce "Banco", un album che contiene rielaborazioni di brani già editi in lingua inglese (con testi di Marva Jan Marrow) come "R.I.P." ("Outside"), "Non mi rompete"("Leave Me Alone"), "Dopo... niente è più lo stesso" ("Nothing's the Same") e "Metamorfosi" ("Metamorphosis") oltre a "Traccia II" e alle inedite "Chorale (from Traccia's Theme)" e "L'albero del pane("The Bread Tree)". Il quarto lavoro del BMS viene presentato al Teatro Malibran di Venezia, con Keith Emerson presente, e viene accolto con entusiasmo dalla stampa italiana internazionale.
  • GAROFANO ROSSO (1976) L'anno seguente vengono pubblicati addirittura due album, di cui il primo, "Garofano Rosso" è la colonna sonora del film tratto dall’omonimo romanzo di Elio Vittorini, per la regia di Luigi Faccini.
  • COME IN UN’ULTIMA CENA (1976) "Come in un'ultima cena", di cui viene realizzata anche una versione in lingua inglese("As in a Last Supper") con testi tradotti da Angelo Branduardi. "Come in un'ultima cena" è l'ennesima dimostrazione del talento della formazione. Spiccano "Il Ragno", brano in scaletta da più di vent'anni, "E' così buono Giovanni, ma...", "Si dice che i delfini parlino", "Fino alla mia porta", brani di notevole bellezza, che non temono confronti a livello internazionale e che daranno grosse soddisfazioni al Banco nel corso del successivo tour europeo, condotto come gruppo spalla ai Gentle Giant.
  • …DI TERRA (1978) Due anni dopo, nel 1978, esce forse il lavoro più complesso del Banco. L'album è "...di terra", un LP completamente strumentale in cui la band, accompagnata dall'Orchestra dell'Unione Musicisti di Roma, si avvicina molto alla grande tradizione classica e ad umori legati al jazz. E' forse uno dei punti più alti toccati dalla formazione. Per l'occasione viene lasciato da parte Francesco Di Giacomo che è comunque l'autore dei versi che presi singolarmente formano i titoli delle sette composizioni presenti(Nel cielo e nelle altre cose mute, Terramadre, non senza dolore, io vivo né più di un albero non meno di una stella, nei suoni e nei silenzi, di terra...).
  • CANTO DI PRIMAVERA (1979) Il decennio si chiude con la pubblicazione di "Canto di primavera", lavoro che contiene otto composizioni fresche. Da ricordare oltre alle strumentali "Ciclo" che apre e "Circobanda" che chiude l'album, le intense "E mi viene da pensare" e "Lungo il margine".
  • GLI ANNI OTTANTA Gli anni '80 porteranno il Banco a tentare rotte alternative, verranno lasciate da parte le lunghe composizioni (come già avvenuto in "Canto di Primavera") e si approderà ad una forma canzone.
  • CAPOLINEA (1980) Ad ogni modo per lasciare traccia del nuovo corso viene pubblicato il primo album dal vivo "Capolinea" (1980), registrato nell'omonimo Jazz Club di Milano. Vengono rivisitati soprattutto brani del periodo eroico del Banco come "R.I.P.", "750000 anni fa... l'amore?", "Non mi rompete", "Garofano Rosso" e "Capolinea parte 1 & 2", che altri non è che una versione dilatata e riveduta di "Fino alla mia porta" , brano di chiusura di "Come in un'ultima cena". Unico brano del recente passato che compare su questo live è "Canto di primavera".
  • URGENTISSIMO (1980) La nuova tendenza del Banco (che ha abbandonato l'antica sigla per la nuova a partire dall'album strumentale) è pienamente confermata in "Urgentissimo", album del 1980 che contiene sette canzoni ed un brano strumentale. Le sonorità sono più rock rispetto al passato e l'intento è quello di conservare lo spirito del gruppo in composizioni più agili e di breve durata. Tentativo che da' i suoi risultati migliori in brani come l'iniziale "Senza riguardo", "Dove sarà", "Ma che idea" o la gettonatissima "Paolo Pà", pubblicata anche su singolo e aggiunta all'ultimo momento in scaletta, vista la grande richiesta da parte del pubblico. Ma è forse "Felice" il brano che più di ogni altro testimonia il livello raggiunto dal Banco all'alba degli anni '80.
  • BUONE NOTIZIE (1981) Ad un anno di distanza esce "Buone Notizie", altra prova convincente in cui la sintesi fra il vecchio ed il nuovo viene raggiunta con la conseguente realizzazione di otto brani fra i quali spiccano "Canzone d'amore", "Michele e il treno" e le più note e programmate "Baciami Alfredo" e "Buone notizie". In questo periodo il Banco si esibisce dal vivo con Gianni Colaiacomo al basso (subentrato a Renato D'Angelo ai tempi di "Canto di Primavera") e Karl Potter alle percussioni, musicista di colore noto per aver collaborato con Pino Daniele, che rende ancor più brillante la sezione ritmica della formazione. BANCO (1983) Un altro ciclo sta per chiudersi, con "Banco" del 1983 si registra la defezione di Gianni Nocenzi, che abbandona per dedicarsi alla carriera solistica (pubblicherà due album "Empusa" nel 1988 e "Soft Song" nel 1992) e al suo nuovo lavoro con la Akai, colosso giapponese per cui collauda tastiere, campionatori. L'album contiene "Moby Dick", altro brano che risulterà essere fra i più conosciuti ed apprezzati dal pubblico "Lontano da", composizione particolarmente amata dal gruppo che ancora oggi la esegue dal vivo.
  • …E VIA (1985) La nuova fase del Banco ha inizio nel 1985,quando con l'inserimento del polistrumentista Gabriel Amato (già nella band di Aretha Franklin) viene inciso e pubblicato "E via", un album un po' anomalo per la band, in cui lo spirito del gruppo sembra essersi perso. Ottimi arrangiamenti e sonorità splendide, ma è comunque difficile riconoscere fra gli otto brani presenti il Banco del passato. 1986-1989 Seguiranno quattro anni di silenzio interrotti solo dalla pubblicazione di "Non mettere le dita nel naso", attribuito al solo Francesco Di Giacomo, ma prodotto da Vittorio Nocenzi e suonato da quello che è il Line-Up del Banco in quel momento: accanto a Nocenzi e Di Giacomo troviamo gli inossidabili Rodolfo Maltese e Pierluigi Calderoni, Cinzia Nocenzi (sorella di Vittorio) alle tastiere, Tiziano Ricci al basso e Pietro Letti al sax. L'album di Francesco con il Banco contiene la bellissima "Qualcosa che rimane", come pure "Ti taglio i viveri" e "Non ci siamo" in cui trapela un certo amore per il Soul e per il Rhythm'n'Blues da parte del cantante. Da segnalare la cover di "Hey Joe" di Jimi Hendrix realizzata in coppia con Sam Moore e pubblicata inizialmente su singolo, per poi essere inserita nella ristampa in CD di "Non mettere le dita nel naso".
  • GLI ANNI NOVANTA E' in questo periodo che il gruppo si riappropria dell'antica sigla Banco del Mutuo Soccorso", ma non è l'unica novità. In concerto vengono ripresi i brani del primissimo periodo e si torna ad eseguirli con gli arrangiamenti originali. E' un grande momento per i sostenitori di vecchia data della band; di lì a poco viene infatti pubblicato un cofanetto a forma di salvadanaio intitolato
  • DA QUI MESSERE SI DOMINA LA VALLE (1991) che contiene nuove incisioni dei brani dei primi due album. Un ritorno all'antico che genera nuovo entusiasmo nella band, come nei suoi fan e che dimostra quanto ancora siano attuali brani come quelli contenuti in "Banco del Mutuo Soccorso" e "Darwin". Non c'era modo migliore per aprire gli anni '90. IL 13 (1994) Alla fine del 1994 esce un nuovo lavoro del Banco, il primo in quasi dieci anni ad essere pubblicato a nome del gruppo. "Il 13" è un album che si mantiene in equilibrio, in cui è presente un chiaro riferimento alla tradizione del gruppo come pure l'esigenza di una maggiore comunicativa. E' impossibile comunque non provare un brivido lungo la schiena all'ascolto di "Bisbigli", brano per solo piano quasi sussurrato da Vittorio Nocenzi o nella trascinante "Emiliano", come pure nelle splendide "Guardami le spalle", "Bambino", "Rimani fuori" e "Tirami una rete".
  • NUDO (1997) Gli anni '90 volgono al termine, l'ultima fatica del Banco è storia di questi giorni, l'album "Nudo"(un 'Unplugged' incredibile....) è in uscita in Giappone dove il gruppo si è esibito in concerto all’On Air West, il 25 e 26 Maggio. Sembra ieri ma sono già trascorsi 25 anni da quando Nocenzi & Co hanno iniziato ad introdurre piccole monete in un salvadanaio... quello stesso salvadanaio che oggi, a distanza di anni, riesce ancora a rivelarci tesori di valore inestimabile.


LO STILE

Lo stile del BMS visto a distanza di anni, nella sua evoluzione, si può tranquillamente dividere in tre distinti periodi, confusi soltanto nei due momenti di passaggio, in quelle cosidette "fasi di transizione" dove difficilmente si riesce a capire con chiarezza le intenzioni del gruppo. La prima fase( anni settanta, escludendo naturalmente i materiali che fanno parte di "Donna Plautilla" ) vede il gruppo orientato verso il genere progressive-rock con accenti marcatamente italiani: brani lunghi (suite), complessi, con molti cambi di ritmo incentrati sulla melodia scandita dai fratelli Nocenzi e intorno alla quale il resto del gruppo ricama con immensa maestria. La voce di Francesco Di Giacomo si ritaglia uno spazio proprio e originale che caratterizzerà l'immagine del gruppo, costituendo quel "qualcosa in più" che mancherà alla quasi totalità delle band italiane dell'epoca. La seconda fase quella che comprende tutti gli anni 80, purtroppo segna la caduta d'ispirazine e il rilassamento del gruppo, forse in grossa parte dovuto alla caduta d'interesse per la musica progressive un pò in tutta Europa. Questo è quindi il momento per il BMS di rinnovarsi in chiave pop tornando ai componimenti in forma di canzone e ad arrangiamenti più orecchiabili e immediati, nonchè a liriche meno sognanti. Il cambio di stile è sottolineato anche dalla contrazione del nome della band in "Banco" a partire dall'album strumentale "...Di terra". Nome che accompagnerà i nostri fino agli anni novanta quando in corrispondenza del rifacimento dei primi due album (Da qui messere si domina la valle) si tornerà alla vecchia denominazione BMS. Gli anni novanta inaugurano come detto la riscoperta di quanto fatto venti anni prima e il corrispondente ridimensionamento della fase commerciale. I tre superstiti, è fondamentale dirlo, a vederli non sembrano affatto invecchiati visto che le barbe ci sono sempre state, assistere ad un loro concerto oggi è uno spettacolo irripetibile in particolar modo se paragonato alle performance di formazioni ben più giovani, anche se per nulla più giovanili; tanto che al confronto di Nocenzi, Di Giacomo e Maltese, anche i loro pur bravi session man impallidiscono, più presi dallo spartito, che dalla musica, come invece insegnano i buoni Rodolfo, Francesco e Vittorio, ancor oggi (a distanza di quasi 30 anni dagli esordi ) capaci di salire su di un palco senza superbia, carichi invece di grinta e passione. Altro che vecchi dinosauri in cerca di rivalsa(!!).


DISCOGRAFIA

  • SOUND "70" (70)
  • DONNA PLAUTILLA (registrato:70 , edito: 89)
  • B.M.S. (72)
  • DARWIN (72)
  • IO SONO NATO LIBERO (73)
  • BANCO (75)
  • GAROFANO ROSSO (76)
  • COME IN UN' ULTIMA CENA (76)
  • ...DI TERRA (78)
  • CANTO DI PRIMAVERA (79)
  • CAPOLINEA (80)
  • URGENTISSIMO (80)
  • BUONE NOTIZIE (81)
  • BANCO (83)
  • GRANDE JOE (85)
  • ...E VIA (85)
  • DA QUI MESSERE SI DOMINA LA VALLE (91)
  • IL 13 (94)
  • NUDO (97)


LINE-UP

  • Onnipresente: Vittorio Nocenzi (tastiere) dal 1969
  • Francesco Di Giacomo (voce) dal 1971 sempre presente
  • Rodolfo Maltese (chitarra- tromba) dal 1973 sempre presente

  • Gianni Nocenzi (pianoforte) dal 1969 al 1984
  • Marcello Todaro (chiatrra) dal 1971 al 1972
  • Claudio Falco (chitarra) dal 1969 al 1970
  • Pierluigi Calderoni (batteria) dal 1971 al 1991 e dal 1994 come session-man
  • Franco Pontecorvi (batteria) dal 1969 al 1970
  • Fabrizio Falco (basso) dal 1969 al 1970
  • Renato D'Angelo dal 1971 al 1972

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che tu abbia prelevato la Storia del Banco del Mutuo Soccorso dal sito ufficiale mi sta anche bene... ma puoi perlomeno aggiungere che l'ho scritta io? Grazie

Ciao
Marco Leodori